L’incentivo in sintesi – La legge 181/1989 è l’incentivo per il rilancio delle aree colpite da crisi industriale e di settore. Questo Avviso promuove, in particolare, la realizzazione di una o più iniziative imprenditoriali nel territorio del Comune di Caivano (Campania, provincia di Napoli), finalizzate al rafforzamento del tessuto produttivo locale e all’attrazione di nuovi investimenti. Per il programma sono disponibili 15 milioni di euro.
La normativa di riferimento: questo Avviso si basa sui contenuti della legge 181/1989 e su quanto dispoto dalla circolare direttoriale n. 237343 del 16 giugno 2022 (di seguito indicata come la Circolare), recante «Criteri e modalità di concessione delle agevolazioni di cui alla legge n. 181/1989 in favore di programmi di investimento finalizzati alla riqualificazione delle aree di crisi industriali».
I destinatari della misura – Le domande di agevolazione debbono essere presentate da imprese già costituite in forma di società di capitali; possono altresì presentare domanda di agevolazione le società cooperative di cui all’art. 2511 e seguenti del codice civile e le società consortili di cui all’art. 2615-ter del
codice civile. Sono inoltre ammesse le reti di imprese, costituite da un minimo di 3 ed un massimo di 6 imprese, mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete di cui all’articolo 3, comma 4-ter, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, e successive modifiche e integrazioni. Sullo strumento del contratto di rete si veda questo link.
Area interessata dalla misura: le iniziative imprenditoriali devono essere realizzate nel territorio del Comune di Caivano.
Programmi agevolabili dalla misura e loro valore – Le iniziative imprenditoriali devono prevedere la realizzazione di:
- a. programmi di investimento produttivo e/o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati – entro il limite del 40% calcolato sul valore degli investimenti ammissibili – da progetti per l’innovazione dell’organizzazione e/o innovazione di processo, progetti di ricerca e/o di sviluppo sperimentale e – entro il limite del 20% calcolato sul valore degli investimenti ammissibili – da progetti per la formazione del personale, in grado di sostenere l’economia locale e tracciare traiettorie di sviluppo sostenibile;
- b. programmi occupazionali volti al mantenimento o all’incremento degli addetti dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento.
Inoltre:
- le iniziative imprenditoriali debbono prevedere programmi di investimento con spese ammissibili di importo non inferiore ad 1 milione di euro. Nel caso di programma d’investimento presentato da reti di imprese i singoli programmi d’investimento delle imprese partecipanti alla rete devono prevedere spese ammissibili complessive non inferiori a 400mila euro
- ciascuna domanda di agevolazione deve essere correlata a un solo programma di investimento di cui al punto 5.1. Uno stesso programma non può essere suddiviso in più domande di agevolazione.
Con questa misura è possibile, dunque, prevedere:
- a) la realizzazione di nuove unità produttive tramite l’adozione di soluzioni tecniche, organizzative e/o produttive innovative rispetto al mercato di riferimento;
- b) l’ampliamento e/o alla riqualificazione di unità produttive esistenti tramite diversificazione della produzione in nuovi prodotti aggiuntivi o cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo;
- c) la realizzazione di nuove unità produttive o all’ampliamento di unità produttive esistenti;
- d) l’acquisizione di attivi di uno stabilimento, ai sensi e nei limiti dell’articolo 2, punto 49, del Regolamento GBER.
I settori agevolabili:
- a)estrazione di minerali da cave e miniere, con esclusione delle miniere di carbone non competitive di cui alla decisione 2010/787/UE del Consiglio;
- b)attività manifatturiere;
- c)produzione di energia, limitatamente ai programmi di investimento produttivo di cui al punto 5.2 della Circolare qualora le agevolazioni siano concesse ai sensi dell’articolo 17 del Regolamento GBER ovvero ai programmi di investimento per la tutela ambientale di cui al punto 5.4, lettere d) ed e) della Circolare;
- d)attività dei servizi alle imprese;
- e)attività turistiche, intese come attività finalizzate allo sviluppo dell’offerta turistica attraverso il potenziamento e il miglioramento della qualità dell’offerta ricettiva (codici Ateco 55 e 96.04.
Le spese ammissibili alle agevolazioni:
- a)suolo aziendale e sue sistemazioni, entro il limite del 10% calcolato sul valore complessivo dell’investimento agevolabile
- b)opere murarie e assimilate e infrastrutture specifiche aziendali, entro il limite del 70% per le attività nel campo turistico/ricettivo ed entro il limite del 40% per tutte le altre attività; capitolo di spesa che prevede anche l’acquisto di un immobile;
- c)macchinari, impianti ed attrezzature varie;
- d)programmi informatici e servizi per le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) dedicati esclusivamente all’utilizzo dei beni di cui alla lettera c), commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
- e)immobilizzazioni immateriali, così come individuate all’articolo 2, punto 30, del Regolamento GBER;
- f)beni strumentali, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa secondo il modello “Transizione 4.0”, ivi compresi i beni che utilizzano le tecnologie di Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things.
Obblighi dei soggetti beneficiari – I soggetti beneficiari, oltre agli altri obblighi previsti dalla normativa di cui al punto A.4, si impegnano a:
- a. concludere, entro il dodicesimo mese successivo alla data di ultimazione del programma di investimento, il programma occupazionale proposto. Nel caso di decremento dell’obiettivo occupazionale nei limiti del 50% di quanto previsto, le agevolazioni sono proporzionalmente revocate. Per decrementi superiori al 50% la revoca è totale
- b. procedere, nel caso in cui sia previsto un incremento occupazionale, nell’ambito del rispettivo fabbisogno di addetti e previa verifica della sussistenza dei requisiti professionali, prioritariamente all’assunzione dei lavoratori residenti nel territorio dell’area di crisi, che risultino percettori CIG, ovvero risultino iscritti alle liste di mobilità, ovvero risultino disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo e successivamente, dei lavoratori delle aziende del territorio di riferimento coinvolte dai tavoli di crisi attualmente attivi all’interno dell’area di crisi.
Inoltre, per le sole PMI sono ammissibili anche le spese relative a consulenze connesse al programma di investimento produttivo, ai sensi e nei limiti dell’articolo 18 del Regolamento GBER. Tali spese sono ammissibili nella misura massima del 5% dell’importo complessivo ammissibile del programma di investimento, fermo restando che la relativa intensità massima dell’aiuto è pari al 50% in equivalente sovvenzione lordo (ESL).
Valore dei progetti agevolabili: i programmi di investimento devono prevedere spese ammissibili complessive non inferiori a 1 milione di euro. Nel caso di programma d’investimento presentato nella forma del contratto di rete, i singoli programmi d’investimento delle imprese partecipanti alla rete devono prevedere spese ammissibili complessive non inferiori a 400.000 euro. Un contratto di rete deve pertanto prevedere spese minime complessive pari ad 1,2 milioni di euro.
Le agevolazioni previste – Le agevolazioni possono coprire fino ad un massimo del 75% delle spese ammissibili e possono essere erogate in forma di:
- contributo in conto impianti (a fondo perduto), ovvero contributo per l’acquisto di investimenti in beni sia materiali che immateriali, come attrezzature, macchinari, impianti, opere murarie, software, brevetti
- eventuale contributo alla spesa (a fondo perduto), concesso sulle spese da sostenere per un progetto per l’innovazione dell’organizzazione, sulle spese di consulenza sostenute da PMI o sulle spese per la formazione del personale. Generalmente esso è riconosciuto nella misura massima del 50% della spesa ammessa. Nel caso di progetti di innovazione dell’organizzazione presentati da Grandi imprese esso è pari al massimo al 15% delle spese ammesse
- finanziamento agevolato, per una misura non inferiore al 20%.
La somma tra i contributi a fondo perduto ed il finanziamento agevolato non può superare il 75% del valore degli investimenti agevolabili. Inoltre l’entità del contributo a fondo perduto (nella forma del contributo in conto impianti) verrà calcolato in funzione dei limiti delle intensità massime di aiuto previste dal Regolamento GBER. In particolare per l’area di Caivano, così come per l’intera Regione Campania, dette intensità massime, da utilizzare sia per i contributi a fondo perduto, sia per le agevolazioni sui tassi di interesse applicati sul finanziamento agevolato, sono previsti i seguenti massimali:
- Micro e Piccole imprese: 60%
- Media Imprese: 50%
- Grandi Imprese: 40%
- un finanziamento agevolato non inferiore al 20% degli investimenti ammissibili. La restituzione deve avvenire in massimo 10 anni (8 anni in caso di utilizzo del regime di cui alla sezione 3.13 del TF), a cui si aggiunge un periodo di preammortamento massimo di 3 anni;
- un contributo in conto impianti ed un contributo diretto alla spesa determinati nei limiti delle intensità massime di aiuto previste dal Regolamento GBER ed entro i limiti previsti dalla normativa nazionale, nei limiti delle intensità di contributo di seguito riportate;
- complessivamente le agevolazioni non possono superare il 75% dell’intero programma ammissibile.
Alcune indicazioni di rilievo:
- ciascuna impresa può presentare un solo progetto, sia individualmente che come partecipante ad una rete di imprese
- non è necessario disporre, al momento della domanda di agevolazione, di una sede operativa in uno dei comuni destinatari di questa misura
- possono presentare domanda di agevolazione esclusivamente società di capitali
- i consorzi non possono presentare domanda di agevolazioni
- la dimensione dell’impresa richiedente si basa sull’ultimo bilancio depositato prima della domanda di agevolazione
- quando un programma di investimento prevede un importo di spesa complessiva pari o superiore a 10 milioni di euro e un significativo impatto occupazionale, esso può essere oggetto, su richiesta del soggetto richiedente, di Accordo di Sviluppo tra il Ministero, l’Agenzia e l’impresa proponente e alle Regioni, qualora intervengano nel cofinanziamento del programma, oltre ad eventuali altre amministrazioni interessate; la rilevanza strategica di tali programmi è verificata dal Soggetto gestore che, valuta, oltre al rilevante incremento occupazionale, la sussistenza di almeno uno dei seguenti requisiti:
- a) capacità di attrazione degli investimenti esteri. A tal fine i programmi di sviluppo devono essere proposti da imprese estere ovvero da imprese italiane controllate da soci esteri (persone fisiche o giuridiche che detengano oltre il 50% del capitale sociale dell’impresa controllata); in casi particolari, quali quelli di società quotate, potrà essere considerata anche una quota di possesso inferiore purché tale quota assicuri il controllo della società;
- b) coerenza degli investimenti con la Strategia nazionale di specializzazione intelligente;
- c) perseguimento di particolari obiettivi ambientali.
Criteri di valutazione dei progetti presentati
Le imprese che intendono presentare domanda di agevolazione sono cosi distinte:
- Categoria A: Newco (imprese che, alla data di presentazione della domanda, non dispongano di almeno n. 3 bilanci approvati e non siano caratterizzate dalla presenza di un socio di riferimento che disponga di almeno n. 3 bilanci approvati alla data di presentazione della domanda. Sono altresì considerabili Newco quelle imprese, che pur disponendo di n. 3 bilanci alla data di presentazione della domanda, non abbiano conseguito, in ciascuno degli ultimi 2 bilanci approvati, un fatturato superiore ad 1,5 milioni di euro ed il cui eventuale socio di riferimento non abbia conseguito in ciascuno degli ultimi 2 bilanci approvati, un fatturato superiore ad 1,5 milioni di euro)
- Categoria B: Piccole Imprese non qualificabili come Newco che presentano Programmi di Investimento non superiori a 1.500.000,00 euro
- Categoria C: imprese che non rientrano nelle categorie A e B ora indicate.
I programmi saranno dunque così valutati sul piano parametrico; procedura che assegnerà un punteggio, che, pena la non accettazione del progetto, dovrà avere un valore superiore a 45, sulla base della griglia di valutazione contenuta nella Circolare all’allegato n. 3B.
Modalità di presentazione di domanda di agevolazione:
- Le domande di agevolazione debbono essere presentate con procedura informatica attraverso la piattaforma web dell’Agenzia Invitalia secondo le modalità e i modelli indicati nell’apposita sezione dedicata alla legge n. 181/1989 complete degli allegati ivi indicati.
- Le domande di agevolazione debbono essere presentate a partire dalle ore 12.00 del 23/07/2024 e sino alle ore 12.00 del 22/10/2024.
Se desideri essere assistito con la consulenza di creazionedimpresa.it srls per presentare domanda di agevolazione:
, avendo cura di indicare nel testo INVITALIA – LEGGE 181/89 AREA CRISI CAIVANO
oppure invia una mail a info@creazionedimpresa.it, oggetto: INVITALIA – LEGGE 181/89 AREA CRISI CAIVANO
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